Analisi 2018: tra incertezze e rialzi dei mercati
Commenti e ragionamenti sull’andamento dei prezzi delle commodities nel corso del 2018
All’interno di questo articolo si cercherà di fornire una sintesi ragionata di cosa è successo sui mercati delle principali commodities nel corso del 2018.
Petrolio
Nel 2018 il prezzo medio annuo del Brent, vale a dire il petrolio estratto nel mare del Nord, è stato pari a 72$ a barile (bbl), circa 20$/bbl più alto del 2017. L’andamento del prezzo nel corso dell’anno è stato tutt’altro che stabile, oscillando tra gli 86$/bbl di inizio ottobre e i 50$/bbl di fine anno. All’interno di questa variabilità è comunque possibile identificare tre distinte fasi:
1. Una prima fase, da gennaio 2018 ad inizio maggio 2018, con prezzo del Brent compreso tra 60 e 70$/bbl
2. La fase centrale dell’anno, apertasi con un brusco rialzo ad inizio maggio e caratterizzata da valori in fascia 70-80$/barile prima del balzo di fine settembre con Brent lanciato ad 86$ al barile.
3. Da ottobre 2018 a fine anno, l’indice ha subito un vero e proprio crollo con prezzi ridimensionati di oltre 30$ al barile fino al raggiungimento del minimo annuale il 24 dicembre.
Si riporta un grafico presentato dal GME (Gestore dei Mercati Energetici) nella sua ultima newsletter dove è riportato l’andamento del Brent assieme a un commento relativo agli eventi correlati.
Energia elettrica
Seppur difficile da prevedere, il mercato dell’energia elettrica ci aveva abituati ad una certa ciclicità ed alla possibilità di ipotizzare massimi e minimi annuali.
Negli ultimi anni il mercato nazionale era solito presentare picchi del costo dell’energia elettrica in pieno inverno o in piena estate, in concomitanza con la massima domanda di energia per il riscaldamento o il raffrescamento, e presentare invece momenti di “tregua” nelle mezze stagioni, con il minimo assoluto localizzato solitamente verso fine aprile, inizi di maggio.
Il 2018 si è aperto in maniera analoga, con un andamento del PUN, il Prezzo Unico Nazionale quotato alla Borsa elettrica italiana, in rialzo muovendosi verso i giorni più freddi dell’anno e in calo a partire da marzo. A partire da aprile si è assistito ad un’inversione della tendenza, con l’effetto della stagionalità che diventa un fattore secondario lasciando spazio all’influenza di Brent e mercato EUA (mercato della CO2). Entrambi i fattori, in rapida ed inaspettata crescita, hanno portato ad un andamento del PUN in continuo rialzo, interrottosi solamente con il crollo del Brent di fine anno.
Il valore di mercato delle quote d’emissione di CO2 è sicuramente la principale causa del significativo aumento dei prezzi rispetto al 2017 e si presenta come parametro chiave per quanto riguarda il mercato energetico 2019. Si può infatti notare, a partire dal mese di aprile 208, una correlazione diretta con l’andamento dei prezzi dell’energia elettrica del mercato spot.
Gas naturale
Anche il mercato del gas, nel corso del 2018, è stato caratterizzato da un generale rialzo rispetto all’anno precedente. I futures per l’anno 2019 (Calendar 19), ad esempio, disponibili sul mercato sia nel 2017 che nel 2018, hanno fatto segnare un rialzo nella quotazione media annuale di oltre il 20% passando da un valore medio “Cal19” nel 2017 di circa 19,5 c€/Sm3 ai quasi 24,0 c€ della quotazione media annua 2018.
L’andamento delle quotazioni nel 2018 ha subito l’influenza del Brent con prezzi in rapida crescita a partire da aprile sino a raggiungere il massimo annuale (29,95 c€/Sm3) il 25 settembre 2018, ridimensionandosi nel finale d’anno a 25,31 c€/Sm3.