UVAC – Unità Virtuale Abilitata di Consumo
Apertura MSD: opportunità o rischio?
Con deliberazione 300/2017/R/eel del 5 maggio 2017, ARERA ha previsto l’apertura del MSD – Mercato dei Servizi di Dispacciamento della domanda e delle unità di produzione ad oggi non abilitate (inclusi sistemi di accumulo).
La condizione necessaria per partecipare a tale mercato è la disponibilità di una UVAC – Unità Virtuale Abilitata di Consumo con una quota minima di potenza flessibile e interrompibile con preavviso (di 15 minuti) pari a 1 MW.
Ogni impresa può partecipare tramite un operatore in grado di coordinare più imprese che, avendo i requisiti tecnici, sono disponibili a mettere al servizio della rete la propria flessibilità nel modulare i consumi, al fine di raggiungere tale limite di consumo regolabile.
In questo caso l’operatore, in qualità di soggetto aggregatore (BSP, Balancing Service Provider) è in grado di ridurre il prelievo della UVAC entro 15 minuti dall’ordine di dispacciamento di Terna.
Si riportano in forma schematica le caratteristiche che deve avere l’UVAC:
• punti di prelievo con tensione BT, MT o AT;
• stesso perimetro di aggregazione (stessa provincia o insieme di più province appartenenti ad una zona di mercato);
• i punti di prelievo associati all’UVAC non siano inseriti nel contratto di dispacciamento dell’Acquirente Unico;
• ogni punto di prelievo sia dotato di una apparecchiatura Unità Periferica di Monitoraggio Carico (UPMC)
Si riporta in forma schematica cosa prevede il progetto:
• il soggetto aggregatore unisce più punti di prelievo con una “Potenza Massima di Controllo” ≥ 1 MW;
• dal momento in cui l’aggregatore riceve l’ordine di dispacciamento di Terna, l’UVAC deve essere in grado di modulare in incremento l’immissione nella rete elettrica entro 15 minuti;
l’incremento di energia in immissione va sostenuto per un periodo pari ad almeno 3 ore consecutive, e tale periodo può essere tra le ore 14 e le ore 20 di tutti i giorni, dal lunedì (incluso) al venerdì (incluso).
Come viene remunerata la singola impresa:
• è prevista una remunerazione di 30.000 € per ogni MW reso disponibile;
• per le risorse messe a disposizione in caso richiesta di riduzione dei consumi il prezzo massimo può arrivare a 400 Euro/MWh (remunerazione con il metodo “pay as bid”);
• in caso di mancata immissione è prevista una penale.
Terna ha portato a termine, fino ad ora, due procedure di approvvigionamento a termine delle risorse di dispacciamento per UVAC.
I soggetti aggiudicatari ora hanno la possibilità di partecipare a questo progetto e stanno cercando di aggregare clienti per guadagnare da questo mercato. Alcuni di loro, se non lo hanno già fatto, potrebbero quindi contattare direttamente le imprese e offrire la possibilità di partecipare all’UVAC. Segnaliamo a tal proposito come, alcuni studi di consulenza legati a Burgo Energia, stiano contattando le imprese proponendo dei servizi di “misurazione” dei consumi a fronte di una certa remunerazione. Quanto affermato da detti consulenti non corrisponde a verità, in quanto stanno proponendo di partecipare a un’UVAC con precisi impegni alla riduzione dei prelievi dalla rete elettrica.
Riportiamo le assegnazioni delle ultime tre aste.
Va detto che l’aggregatore può essere diverso dal proprio fornitore. A titolo esemplificativo, l’impresa potrebbe avere a che fare con E-DISTRIBUZIONE (distributore), EDISON ENERGIA (fornitore) e AXPO ITALIA (aggregatore).
Sintesi e conclusione
UVAC, Unità Virtuale Abilitata di Consumo, è’ una forma di partecipazione aggregata al mercato dei servizi di dispacciamento a cui possono partecipare ile imprese che, avendo i requisiti tecnici, sono disponibili a mettere al servizio della rete la propria flessibilità nel modulare i consumi offrendola sul mercato.
La domanda partecipa al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD) in forma aggregata per mezzo di UVAC che il soggetto aggregatore (BSP, Balancing Service Provider) offre sull’MSD. Terna impone una riduzione al carico totale dell’UVAC e non a quello della singola impresa: è possibile quindi partecipare con riduzioni parziali di carico a differenza dell’interrompibilità. Vanno però valutati i seguenti aspetti:
1. L’impresa può effettivamente ridurre il prelievo dalla rete una volta ricevuto l’avviso?
2. Lo può fare entro 15 minuti dalla ricezione dell’ordine?
3. Lo può fare per almeno 3 ore consecutive?
4. Il costo che sosterrebbe l’impresa nel caso di riduzione è accettabile?
5. Cosa succede all’interno dell’UVAC in mancanza di riduzione del carico? Questo non si sa ancora e dipende dalle regole dell’aggregatore (che ovviamente dal progetto vuole guadagnare rischiando il meno possibile).
Quindi molto dipende da come l’UVAC è organizzata e dalla capacità dell’impresa di adattamento a richieste di riduzione dei prelievi.
PTE rimane a disposizione per aiutare i propri clienti nel caso volessero essere aggregati in un’UVAC.