Newsletter 2 – 2017
Indagine annuale dell’Autorità per l’anno 2016
Produttori di elettricità e autoproduttori sono chiamati a fornire i dati necessari per l’indagine annuale dell’Autorità
Come ogni anno, secondo quanto previsto dalla Legge n. 481/95, dovranno essere caricati e inviati tutti i dati richiesti attraverso portale web dedicato. Dal momento della pubblicazione, prevista nella settimana tra il 20 e 24 febbraio 2017, gli autoproduttori avranno a disposizione tre settimane di tempo per compilare e inviare i dati. In ogni caso, gli autoproduttori saranno avvisati dell’apertura dell’Indagine attraverso apposita mail dall’Autorità, si invita a verificare la correttezza di tutte le informazioni contenute nell’Anagrafica Operatori, comprese “Gestione elenco soci” e “Gestione utenze”.
È importante mantenere aggiornata l’Anagrafica e tutte le variazioni devono essere comunicate tempestivamente per facilitare la raccolta dei dati.
L’Autorità ha già anticipato il questionario in formato Excel, e la relativa guida alla compilazione, alle associazioni di categoria che normalmente lo inoltrano ai propri associati. Lo stesso materiale informativo è disponibile sul sito Internet ufficiale dell’AEEGSI.
Polo Tecnologico per l’Energia è a disposizione per fornire assistenza nella corretta compilazione dei dati necessari per l’indagine in oggetto.
Apertura portale CSEA per gli energivori
Come anticipato la CSEA ha aperto il portale per la compilazione della dichiarazione 2015 per le imprese a Forte Consumo di Energia Elettrica
In ottemperanza a quanto previsto dalla delibera dell’Autorità 677/2016/R/EEL, la CSEA ha comunicato, con la Circolare N.2/2017/ELT, di aver provveduto a rendere disponibile, a partire dal 31 gennaio 2017, il sistema telematico per la raccolta delle dichiarazioni relative ai dati a consuntivo dell’anno 2015. Il sistema telematico predisposto è accessibile tramite l’applicazione web disponibile sul sito della CSEA.
La possibilità di accesso al sistema telematico per le citate dichiarazioni avrà termine il 3 aprile 2017 e successivamente non sarà possibile iscriversi all’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica relativo all’anno 2015, né potrà ottenere l’erogazione del beneficio per la medesima annualità.
Rispetto alle Dichiarazioni degli scorsi anni dovranno essere presentate informazioni aggiuntive. In particolare, l’Autorità ha disposto che sarà obbligatorio inserire:
1. I dati relativi al VAL (Valore Aggiunto Lordo) relativo agli anni dal 2011 al 2015, calcolato come previsto dall’Allegato 4 alle Linee Guida UE;
2. Ove disponibile, il dato relativo al codice identificativo del sistema SEU/SEESEU, rilasciato da Terna Spa.
Entro il 3 maggio 2017, pubblicherà l’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica per l’anno 2015 e l’elenco di quelle ancora soggette ai controlli a campione.
Prezzi dell’energia elettrica in Europa
Il rapporto della Commissione europea del 30 novembre 2016 fornisce un’analisi dei prezzi dell’energia elettrica nel 2015 per tutti gli Stati membri UE
Dal 2008 i prezzi dell’energia elettrica nell’UE sono mediamente aumentati, ma non è la componente relativa alla materia prima la causa di tale aumento. Per quanto riguarda il settore industriale, si riportano nel primo grafico i dati relativi ai consumatori medi (2.000-20.000 MWh/anno) mostrando l’andamento dei prezzi medi europei dal 2008 al 2015 (al netto di IVA).
Per i grandi consumatori di energia (70.000-150.000 MWh/anno) l’aumento complessivo è stato dello dello 0,8% all’anno; per i consumatori medi (2.000-20.000 MWh/anno) del 2,3% all’anno; e per i piccoli consumatori (20-500 MWh/anno) del 3,1% all’anno. Nonostante la diminuzione della quota energia, il progressivo aumento delle imposte e oneri parafiscali ha portato ad un costante aumento del prezzo dell’energia elettrica al dettaglio nel corso degli anni.
Nel grafico a seguire viene fatto il confronto fra i prezzi al dettaglio di tutti gli Stati membri UE nel 2015 per il settore industriale, diviso nelle tre quote parte: energia, trasporto/rete e imposte/oneri. Da notare come l’Italia presenti il valore più elevato tra i Paesi UE, a causa principalmente della quota imposte e oneri, seconda per entità solo alla Germania, che da parte sua presenta però una quota energia decisamente più bassa. Per quanto riguarda la Germania, va sottolineato il forte divario tra utenze domestiche e industriali energivori che registra una differenza del 375% (oltre alla differenza tra le imprese industriali energivore e non energivore che registra una differenza del 50%). Nel Regno Unito, secondo all’Italia in quanto a costo totale più elevato, la differenza è del 150%.
Il grafico evidenzia l’elevata differenza di costo dell’energia elettrica tra i vari Paesi del continente, passando dai 150 EUR/MWh dell’Italia ai poco più di 50 EUR/MWh della Svezia, cosa che incide non poco sulla competitività delle imprese italiane nei confronti dei competitors europei.
Unità di consumo nei centri commerciali: obbligo di
regolarizzazione entro il 1° ottobre 2017
Per l’Autorità è necessario regolare le posizioni e installare contatori differenziati o attivare POD virtuali
Con il Testo Integrato dei Sistemi di Distribuzione Chiusi (TISDC), l’AEEGSI regola i servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita nel caso di sistemi di distribuzione chiusi (SDC).
Questa tipologia di sistemi di distribuzione si trova anche nei centri commerciali che ospitano unità immobiliari (unità di consumo = unità immobiliari) identificate nelle singole unità commerciali autonome e capaci di produrre, con caratteri di ordinarietà, un reddito proprio e che ricevono l’energia elettrica attraverso la rete elettrica privata, sita all’interno del centro commerciale regolarmente connesso alla rete elettrica pubblica tramite un unico punto di connessione. L’insieme delle unità commerciali descritte, si configura come un ASDC (Altri Sistemi di Distribuzione Chiusi). Ogni unità commerciale è da considerare come un cliente finale c.d. “nascosto” a cui è attribuita un’unità di consumo, ma che è privo di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su rete privata. Ogni unità commerciale condivide un unico POD con gli altri clienti finali, ma essendo ciascuno un’entità completamente separata dall’altro, non rientrano nelle configurazioni per le quali ciò è consentito.
È quindi necessario che le unità commerciali richiedano la propria regolarizzazione entro l’1 ottobre 2017, oltre il quale incorreranno in penali o sanzioni. È certo che l’Autorità, una volta regolarizzate le posizioni, chiederà il recupero degli importi relativi alle componenti non fatturate nei 5 anni precedenti. Inoltre, in caso di mancata regolarizzazione, è in discussione la possibilità di applicare una maggiorazione del 30% sugli oneri a partire dal 15/08/2009, sulla base di quanto riportato nel documento di consultazione n. 653/2016/R/eel.
Il metodo di regolarizzazione è descritto dall’Articolo 9 comma 9.2 del TISDC (si veda qui). Il testo riporta: “I gestori degli ASDC, entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento (ndr la data è portata all’1 ottobre 2017), inviano al gestore della rete pubblica su cui insiste il punto di interconnessione principale, all’impresa distributrice concessionaria responsabile sul territorio su cui insiste la maggior parte della rete privata, e per conoscenza all’Autorità, una dichiarazione, sottoscritta dal legale rappresentante, predisposta utilizzando il formato riportato nell’Allegato 1 al presente provvedimento (vedi qui)”
Polo Tecnologico per l’Energia è a vostra gentile disposizione per eventuali chiarimenti.
PUN energia elettrica: un 2016 da record!
PUN ai minimi storici: ad aprile 2016 il valore si è attestato a 31,99 €/MWh, il più basso dall’avvio della Borsa Elettrica avvenuto nel 2004
Da alcuni anni, a causa della contingente situazione economica e degli scarsi segnali di ripresa nei settori più energivori, il valore medio annuale del PUN è soggetto ad un trend ribassista. Nel 2016 il PUN ha registrato il valore medio annuale più basso di sempre, pari a 42,78 €/MWh. Nel grafico si riporta l’andamento del PUN medio mensile dal 2008 al 2016, espresso nei valori baseload e nella fasce orarie Peak e Off Peak.
Come evidenziato nel grafico seguente, nei primi mesi dell’anno 2016 si è registrato un trend decrescente che ha raggiunto il suo minimo nel mese di aprile dove il suo valore si è attestato alla cifra storica di 31,99 €/MWh. Nella seconda metà dell’anno i prezzi hanno ripreso a crescere raggiungendo il massimo nel mese di novembre a 58,33 €/MWh, mantenendosi comunque su valori storicamente bassi che stanno contraddistinguendo il prezzo del PUN negli ultimi anni. Il valore del PUN ha subito un incisivo rialzo negli ultimi due mesi dell’anno 2016 a causa del fermo di una buona parte dei reattori nucleari francesi. L’operazione, motivata in parte dalla normale manutenzione e in parte da alcuni controlli straordinari, ha avuto ripercussioni sui mercati di diversi Paesi europei.
Nel primo mese del 2017 il valore del PUN ha subito ulteriori rialzi, risentendo ancora del blocco delle centrali francesi, della scarsa risorsa idrica e delle temperature invernali che hanno fatto aumentare il prezzo del gas metano. Già con il mese di marzo si sta assistendo a un ridimensionamento del PUN a valori più contenuti.
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