Newsletter 3 – 2017
Dispacciamento: cos’è e cosa cambierà?
Prevista una riforma che coinvolgerà distributori, unità di produzione e unità di consumo
Per dispacciamento dell’energia elettrica si intendono tutte quelle operazioni tecniche per il pareggio dei flussi di potenza generati e prelevati dalla rete. La produzione di energia elettrica deve infatti uguagliare la quantità di energia consumata, istante per istante. In Italia tale compito è affidato a Terna.
I recenti cambiamenti degli ultimi anni, come la presenza sempre maggiore di impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili, la generazione distribuita e la riduzione della domanda, hanno portato l’AEEGSI ad avviare una riforma organica del servizio di dispacciamento. Nel prossimo futuro sono previste nuove attività in capo ai Distributori nei rapporti con Terna e il confronto con una serie di tematiche quali revisione degli sbilanciamenti, apertura del Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD), capacity market e revisione delle tempistiche delle sessioni del mercato infragiornaliero (MI).
Il prof. Maurizio Fauri, socio di PTE e docente universitario presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento, titolare dei corsi “Elettrotecnica”, “Electrical Systems Engineering” e “Dispacciamento dell’energia”, ha trattato questi argomenti nei due seguenti articoli di cui proponiamo i link sotto per coloro i quali volessero approfondire.
Il dispacciamento dell’energia elettrica – www.electroyou.it
Dispacciamento: come funziona e cosa si prospetta per il futuro -rienergia.staffettaonline.com
Analisi dei prezzi della borsa elettrica del primo trimestre 2017
Superato il massimo di gennaio, i prezzi stanno diminuendo
Il 2017 è iniziato con momenti di tensione sui mercati energetici, soprattutto per coloro che hanno stipulato contratti di approvvigionamento dell’energia elettrica a prezzo variabile. A partire già dagli ultimi mesi del 2016, il valore del costo della Borsa elettrica – PUN registrava un costante rialzo, dovuto al fermo delle centrali nucleari francesi, ma il culmine è stato raggiunto con l’arrivo dell’ondata di freddo nel mese gennaio che ha portato il prezzo medio mensile fino a 72,24 €/MWh (valore mai raggiunto negli ultimi 4 anni). Si è trattato di una salita senz’altro straordinaria, probabilmente la più repentina della storia del PUN, in termini di ampiezza e rapidità, basti pensare che ad aprile 2016 il PUN registrava il minimo storico mai raggiunto, pari a 31,99 €/MWh.
L’elevata volatilità, assieme all’imprevedibilità dei prezzi, fa parte della natura stessa del PUN, che risente molto delle condizioni socio-economiche, ambientali e anche degli andamenti delle altre borse europee.
Lo stesso andamento si è osservato per le quotazioni forward per i mesi rimanenti del 2017 e per gli anni 2018, 2019 e 2020.
Nel mese di marzo i valori del PUN e le quotazioni per il 2018 sono rientrati entro limiti decisamente più accettabili anche se maggiori rispetto a quelli dell’anno scorso per il 2017, come pure le quotazioni per il terzo e quarto trimestre 2017. È possibile che si possa arrivare nel breve periodo a prezzi per il 2018 vantaggiosi, anche se sarà difficile trovare quotazioni pari a quelle dello scorso anno. Probabilmente il calo sarà limitato dalle modeste precipitazioni che hanno caratterizzato l’inverno 2017, basti pensare i livelli degli invasi degli impianti idroelettrici sono ai valori minimi dagli ultimi 13 anni.
Va rilevato che, in questi giorni, il trend decrescente dei prezzi del gas si è interrotto in quanto, con il mese di aprile, è iniziata la stagione di riempimento degli stoccaggi.
È importante infine tenere monitorati i mercati e restare pronti a procedere tempestivamente nel caso il prezzo iniziasse a scendere sotto la propria soglia di vantaggio.
Conferma dei valori unitari degli oneri di sistema per l’anno 2016
Un po’ di certezza per le aziende che fino a poco tempo fa correvano il rischio di veder cambiare il costo dell’energia elettrica ex post
Sulla fatturazione dell’energia elettrica per i consumi relativi all’anno 2016 per le utenze diverse da quelle domestiche incombeva, come avevamo già riportato nelle precedenti Newsletter, una questione di provvisorietà. La riforma degli oneri, prevista dalla legge emanata il 30 dicembre 2015, avrebbe dovuto trovare applicazione a decorrere dalle 48 ore successive, cosa materialmente impossibile, come aveva rilevato l’autorità (AEEGSI), pertanto tutti gli oneri previsti dal primo trimestre 2016 al primo trimestre 2017 erano soggetti a possibili conguagli.
L’articolo 6, comma 9, del decreto legge 244/16, come successivamente modificato in sede di conversione dalla legge 19/17, ha modificato il termine di decorrenza delle disposizioni relative agli oneri generali del sistema elettrico per le utenze non domestiche, fissandolo al 1 gennaio 2018 invece che al 1 gennaio 2016.
L’AEEGSI, con la Delibera 126/2017/REEL del 9 marzo 2017, ha di conseguenza disposto che sono confermati in via definitiva i valori delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema per le utenze non domestiche per tutto il 2016 e per il vigente anno sino a successiva rideterminazione. Le aziende che si trovano a redigere il bilancio 2016 possono ora contare sul fatto che il costo dell’energia elettrica non sarà variato ex post.
La ricetta vincente: pasta secca di qualità con efficienza energetica
Quando un’azienda leader nel settore della pasta italiana pone molta attenzione all’efficienza energetica e alla riduzione dei costi, senza rinunciare all’eccellente qualità dei suoi prodotti.
Nel settore agroalimentare, l’azienda “Pasta Zara” tiene alto il nome italiano della pasta, producendo il 14,5% della pasta secca italiana consumata nel mondo. Polo Tecnologico per l’Energia collabora con Pasta Zara nel settore dell’efficienza energetica, perché oltre che per l’eccellenza del prodotto commercializzato, Pasta Zara si contraddistingue per scelte che privilegiano la salvaguardia dell’ambiente: agricoltura biologica, pallet, casse e contenitori riutilizzabili e riduzione degli sprechi di materie prime. L’energia consumata nei suoi 3 stabilimenti, viene autoprodotta da pannelli fotovoltaici e da un sistema di cogenerazione con motori endotermici turbocompressi ad elevato rendimento.
Anche a seguito delle diagnosi energetiche eseguite sui vari stabilimenti, sono stati attuati interventi di efficientamento nel settore della produzione di aria compressa.
L’intervento più recente ha interessato lo stabilimento di Muggia dove l’introduzione di un nuovo compressore Atlas Copco porterà un potenziale risparmio energetico del 14% (circa 40.000 Euro/anno). Inoltre, l’intervento ha beneficiato dell’incentivo economico dei Titoli di Efficienza Energetica attraverso una procedura denominata “progetto a consuntivo” presentata da Polo Tecnologico per l’Energia. Per approfondire ulteriormente l’argomento vi consigliamo di leggere l’articolo integrale pubblicato sul sito TecnAlimentaria.it.
Fonte: TecnAlimentaria.it
Verifiche dei sistemi di protezione di interfaccia
Stabiliti i termini per impianti di produzione di energia elettrica con potenza superiore a 11,08 kW
La Variante 2 alla Norma CEI 0-16 e la nuova edizione della Norma CEI 0-21 prevedono periodiche verifiche ai sistemi di protezione di interfaccia degli impianti di produzione, connessi sia in bassa che in media tensione, di potenza superiore a 11,08 kW.
La delibera 786/2016/R/EEL dell’AEEGSI definisce i termini entro cui eseguire le verifiche. I termini sono riportati di seguito e dipendono dalla data di entrata in esercizio dell’impianto:
• per gli impianti connessi entro il 31.12.2009 – termine 30.09.2017;
• per gli impianti connessi tra il 01.01.2010 e il 30.06.2012 – termine 31.12.2017;
• per gli impianti connessi tra il 01.07.2012 e il 31.07.2016 – termine 31.03.2018 (oppure entro 5 anni dall’entrata in esercizio);
• per gli impianti connessi dall’01.08.2016 – entro 5 anni dalla data di entrata in esercizio.
La verifica va effettuata entro l’ultima data tra quella indicata e 5 anni dalla precedente verifica documentata. In ogni caso, la verifica va ripetuta ogni 5 anni. Il mancato adempimento all’obbligo di verifica entro i termini indicati comporterà la sospensione dell’erogazione degli incentivi e delle convenzioni di scambio sul posto o ritiro dedicato.
Servizi di Ultima Istanza e di Default gas: tariffe per gli anni termici 2016/17 e 2017/18
Enel e Hera aggiudicatari del bando per i servizi di FUI e FDD
Enel e Hera sono risultati vincitori della procedura concorsuale indetta nel 2016 da Acquirente Unico per l’individuazione dei fornitori di ultima istanza (FUI) e di default (FDD). La gara ha quindi individuato i fornitori che forniranno gas ai clienti senza un contratto di fornitura sul mercato libero.
Ciò che differenzia i due servizi è la motivazione per cui il cliente rimane senza un contratto di fornitura sul mercato libero. Per utenze che svolgono attività di servizio pubblico (ospedali, case di riposo, scuole, carceri ecc.) si applica sempre il FUI. Per i clienti morosi, ad eccezione di questi ultimi, si applica sempre il FDD. Per gli altri casi, nel caso di condomini con uso domestico e consumo annuo superiore a 200.000 Sm3 e clienti con usi diversi e consumo annuo superiore a 50.000 Sm3 si applica il FUI. In tutti gli altri casi si applica il FDD.
Come nel precedente biennio, nella gara indetta dall’Acquirente Unico ci sono stati due soli partecipanti e questo ha limitato la concorrenza con spread non particolarmente aggressivi.
Esiti FUI GAS anni termici 2016/17 e 2017/18
In entrambi i servizi la tariffa è costituita da una maggiorazione (spread) rispetto alla tariffa praticata per il mercato di tutela. Nella tabella seguente sono indicati i fornitori e rispettivi spread in base agli aggregati regionali per il servizio FUI.
I valori di spread sono molto diversi nel caso di FDD che accoglie i clienti morosi e pertanto presentano un elevato rischio credito. In questo caso lo spread presenta un valore decisamente più elevato del suo corrispettivo del FUI. Riportiamo nella seguente tabella i fornitori e gli spread dei vari lotti per il servizio FDD.
Per un’utenza industriale, con un prezzo del gas (imponibile: consumi) di circa 40 c€/Sm3, la maggiorazione rischia quindi di essere maggiore del prezzo del gas stesso.
Esiti FDD GAS anni termici 2016/17 e 2017/18
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