Newsletter 5 – 2018
Seminario AEIT: l’evoluzione del mercato elettrico
Seminario tecnico sul tema Evoluzione del mercato elettrico all’ingrosso e al dettaglio: le novità per le società di vendita ed i clienti
Venerdì 30 novembre, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento, si è tenuto un seminario organizzato da AEIT Trentino – Alto Adige riguardante “Evoluzione del mercato elettrico all’ingrosso e al dettaglio: le novità per le società di vendita ed i clienti”. In vista del superamento dei sistemi di maggior tutela e salvaguardia, con questo seminario si sono esaminati a livello pratico e divulgativo il funzionamento del mercato elettrico all’ingrosso e al dettaglio, nonché i conseguenti risvolti tariffari e di prezzo sugli utenti finali. Sono stati presi in considerazione i cosiddetti “oneri generali afferenti al sistema elettrico”, riconducibili in gran parte alla copertura degli incentivi alle fonti rinnovabili, con dei cenni circa gli sviluppi del lungo percorso regolatorio della recente normativa sui sistemi RIU/SEU/SSESEU. Dopo il benvenuto prof. Paolo Baggio che ha portato i saluti da parte del Dipartimento di Ingegneria, è toccato all’ing. Marino Creazzi, presidente della Sez. AEIT Trentino Alto Adige, ringraziare i presenti ed introdurre e coordinare i lavori del seminario. La parola è passata al prof. Davide Poli dell’Università di Pisa, che ha spiegato dettagliatamente quali sono gli attori, gli strumenti e le tariffe del mercato elettrico. A seguire, l’ing. Federico Luiso, in rappresentanza dell’ARERA, ha affrontato il tema del superamento dei sistemi di maggior tutela e salvaguardia. L’ing. Alessandro Rossi di Polo Tecnologico per l’Energia ha esposto l’evoluzione delle attività e le prospettive future dell’Energy manager con l’analisi di casi pratici. Più nello specifico sono state considerate le attività di risk management applicate all’acquisto di energia elettrica e termica dal mercato e da terzi e le modalità di approvvigionamento, con un focus sugli acquisti strutturati e il monitoraggio dei mercati. Infine, l’ing. Romano Stefani del Gruppo Dolomiti Energia, ha presentato i meccanismi per la certificazione volontaria per energia elettrica e gas naturale.
Novità per le imprese energivore in classe VAL.x
Chiarimenti in merito a comunicazione CSEA per le imprese in classe VAL.x che desiderano cambiare classe FAT.x
La CSEA, in questi giorni, ha inviato una comunicazione operativa alle aziende energivore dando la possibilità ad aziende in classe VAL.x di cambiare la propria classe in FAT.x. Tutte le aziende in classe FAT.x non sono interessate dalla presente comunicazione.
La normativa prevede che all’impresa debba essere assegnata la classe di energivorità secondo gli indici di intensità energetica calcolati in base al fatturato e al VAL. A partire dal 2018, per le aziende in classe VAL.x gli oneri a remunerazione della componente A3* non vengono inseriti in fattura e dovranno essere corrisposti direttamente alla CSEA in due rate di acconto (entro il 31 dicembre 2018) e una di saldo (entro il 30 novembre 2019).
La normativa prevede però che le imprese in classe VAL.x siano tenute a versare alla CSEA l’importo minore tra quello calcolato in base alla percentuale del VAL dell’impresa (la percentuale varia in funzione della classe VAL.x a cui appartiene l’impresa) e quello calcolato sulla base dell’effettivo consumo di energia elettrica nell’anno di riferimento (come avviene per le imprese in classe FAT.x).
Si spiega quindi il motivo della rata a saldo. La CSEA, a consuntivo, è obbligata a verificare la convenienza tra versamento proporzionale al VAL (classe VAL.x) o il pagamento in fattura in proporzione al consumo (classe FAT.x) ed eventualmente accreditare, anche per il tramite di distributore-fornitore, quanto pagato in più dall’impresa.
Quali situazioni si possono verificare:
1. L’impresa VAL.x versa le due rate di acconto e in fase di verifica finale a saldo risulta economicamente più conveniente versare gli oneri come proporzione del VAL rispetto ai consumi. La CSEA definisce l’importo del saldo.
2. L’impresa VAL.x versa le due rate di acconto e in fase di verifica finale a saldo risulta economicamente più conveniente versare gli oneri in rapporto all’effettivo consumo di energia elettrica nell’anno di riferimento piuttosto che in proporzione al VAL. La CSEA definisce l’importo del saldo e restituisce gli eventuali importi prelevati in eccedenza.
Con la comunicazione citata, la CSEA ha voluto agevolare le imprese che si trovano nel secondo caso e che, restando in classe VAL.x, avrebbero dovuto anticipare ogni anno somme, a volte decisamente importanti, per poi vederle restituite a distanza di quasi un anno.
Entro il 14 dicembre 2018 le imprese in VAL.x che ricadono nel secondo caso potevano richiedere alla CSEA, l’attribuzione della classe di agevolazione FAT.x di pertinenza (se in possesso dei requisiti e valutata in base ai propri consumi e al proprio livello di fatturato) e versare direttamente gli oneri in fattura come proporzione del consumo. Successivamente la CSEA dovrebbe, sulla base della richiesta ricevuta, attribuire all’impresa la nuova classe di agevolazione FAT.x come risultante dall’ultima dichiarazione presentata e trasmettere al SII l’avvenuta variazione, con decorrenza dal 1°gennaio 2018, in modo che le imprese distributrici possano procedere ai conguagli.
Si specifica inoltre quanto segue:
1. la misura richiesta di assegnazione FAT.x invece che VAL.x riguarda, al momento, solo le competenze 2018;
2. se un’azienda chiede di passare in FAT.x non versa “l’acconto calcolato sul VAL” che avrebbe dovuto versare sul 2018 e dovrà versare gli oneri 2018, che fino ad ora non gli sono stati fatturati, con un conguaglio calcolato sui consumi;
3. dal momento in cui viene collocata nell’elenco, è il distributore/venditore che si farà carico di riscuotere gli oneri dovuti applicando la classe FAT.x indicata da CSEA, con decorrenza 1°gennaio 2018.
Per le imprese esaminate da PTE a cui è stata assegnata la classe VAL.x, non si ha convenienza a passare alla classe FAT.x, in quanto meno conveniente. Quindi, per le imprese classificate VAL.x di PTE si consiglia di ignorare la comunicazione.
Come anticipato, si ricorda che gli energivori in classe FAT.x stanno pagando in fattura una quota scontata della componente ASOS. Gli energivori in classe VAL.x non stanno invece pagando la componente ASOS e, con competenza 2018, la CSEA invierà loro due fatture di pari importo in sostituzione del pagamento dell’onere ASOS (ad esempio, le imprese in classe VAL.1, per l’anno 2018, pagheranno, con due fatture di pari importo, il 2,5% del VAL medio degli anni 2014, 2015 e 2016).
Esito gara Salvaguardia 2019-2020
Hera, Enel e A2A i vincitori
Un consumatore di energia elettrica, non avente diritto al servizio di maggior tutela e che per varie ragioni si trovi senza venditore nel mercato libero, usufruisce del servizio di salvaguardia. L’Acquirente Unico (AU) ha il compito di organizzare e svolgere le procedure concorsuali per la selezione delle imprese che erogano il servizio di salvaguardia, secondo direttive dell’Autorità, in attuazione del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 23 novembre 2007.
Nel mercato si Salvaguardia, il prezzo è pari al PUN (prezzo Unico Nazionale della Borsa dell’energia) medio per fascia oraria F1, F2 e F3 al quale è aggiunto uno spread W, parametro su cui è basata la gara.
La gara di assegnazione per il biennio 2019-2020 ha visto, come vincitori, Hera Comm Srl di Imola, A2A Energia SpA di Milano ed Enel Energia SpA di Roma.
Si riporta la tabella pubblicata da AU relativamente all’esito della gara per il biennio 2019-2020.
Sul fronte dei costi, il parametro W si attesta mediamente a 22,775 €/MWh, contro i 34,44 €/MWh del 2017/2018. In particolare, si va dai 12,39 €/MWh nell’area 3 ai 51,86 €/MWh della Calabria (seguita dai 39,96 €/MWh della Sicilia). Inoltre, solo nel mercato di Salvaguardia, viene pagata la componente CSAL, attualmente pari a 5 €/MWh.
In sostanza, mentre uno spread di mercato rispetto al PUN si attesta, dai 0,3 ai 5 €/MWh, nel mercato di Salvaguardia si paga uno spread da 12 €/MWh a 56 €/MWh in più.
Va poi osservato come la fatturazione eseguita ai clienti in Salvaguardia sia quasi sempre in acconto (sovrafatturazioni), cosa che genera ulteriore difficoltà nella verifica dei conguagli, spesso emessi a distanza di anni.
Andare in Salvaguardia è, teoricamente, difficile: o si è un cliente moroso e recidivo, quindi senza speranza di trovare un fornitore disposto a fornirlo nel mercato libero, oppure può capitare in caso di switch (cambio di fornitore) di fine anno con richiesta del fornitore entrante al distributore competente respinta dopo il 10 dicembre, oppure può capitare in caso di fallimento del fornitore, cosa successa proprio quest’anno con alcuni clienti del fornitore in liquidazione Eviva.
Quindi è sconsigliabile andare in salvaguardia per evitare le seguenti problematiche:
1. Costi mediamente più alti del mercato (almeno 10 €/MWh).
2. Fatture in acconto.
Esito gara Consip Energia elettrica 16
Enel Energia prima tra i vincitori
Consip è una società per azioni, partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione. Consip gestisce gli acquisti per la Pubblica amministrazione, comprese le forniture di energia elettrica e gas naturale.
Per le forniture di energia elettrica Consip prevede prezzi variabili per 12 mesi pari al PUN (Prezzo Unico Nazionale della Borsa elettrica) medio mensile per fascia oraria F1, F2, F3 al quale è aggiunto uno spread. Consip, nel corso dell’anno, prevede inoltre di poter bloccare il prezzo dell’energia elettrica per 12 o 18 mesi.
A fine anno sono stati aggiudicati i 17 lotti della Convenzione energia elettrica – gara n. 16. Si riporta la tabella di sintesi.
Cosa si può notare:
• Enel Energia si è aggiudicata più del 50% dei volumi messi a gara.
• Agsm Energia e Global Power, entrambe di Verona, forniscono per la prima volta Consip.
• In otto regioni italiane (Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Umbria e Marche) il fornitore di energia elettrica in convenzione Consip sia lo stesso del Servizio di Salvaguardia. Questo è dovuto al fatto che i fornitori riescono a ottimizzare i risultati su entrambi i segmenti di mercato.
• Energetic (fornitore di 4 lotti di Gara 15) non fornisce più Consip.
• Edison Energia ha partecipato in 10 lotti ma non ne ha vinto neanche uno.
Per le P.A. che volessero aderire a Consip, si ricorda quanto segue:
1. Consip non è prorogabile.
2. L’ordinativo di fornitura del nuovo contratto va trasmesso con almeno due mesi di anticipo rispetto alla decorrenza della fornitura.
Polo Tecnologico per l’Energia, per i propri clienti, è disponibile a dare assistenza per la preparazione della documentazione per l’adesione a Consip.
Il fornitore Eviva è in liquidazione
Sono giorni burrascosi per alcune aziende che da un giorno all’altro rischiano di entrare nel mercato di salvaguardia, con conseguenti ricadute economiche negative
Dopo i problemi dello scorso anno e di quest’anno di Metaenergia SpA (società che opera dal 2009 nel settore energetico con sede principale a Roma) e il fallimento di Youtrade (società che operava dal 2008 nel settore energetico con sede a Bergamo e faceva parte del Gruppo Innowatio), ora e il turno di Eviva SpA, fornitore con sede a Milano.
L’Assemblea dei soci di Eviva, in data 12 novembre scorso, ha infatti deliberato la messa in liquidazione della società. Il 15 novembre scorso Eviva, con comunicato stampa, ha inoltre invitato la propria clientela ad attivarsi fin da subito per l’individuazione di soluzioni alternative per le forniture di energia e gas.
Eviva, ex Energetic Source, faceva parte del Gruppo multinazionale Renova, che ultimamente aveva ceduto il 51% a Gazprom. Era presente in tutta la catena del valore, dalla produzione (idroelettrico, eolico, termoelettrico) allo stoccaggio di gas naturale, al trading su mercati europei, fino alla vendita a tutti i segmenti di clienti finali (industrie, PMI, P.IVA e residenziale). Nel corso dell’ultimo anno ha venduto circa 5 TWh di energia elettrica e 1,4 milioni di mc di gas naturale.
Va chiarito che non si tratta di interruzioni di fornitura, ma di una disdetta unilaterale che comporterà un aumento dei costi energetici delle imprese coinvolte, che per i due mesi rimanenti del corrente anno dovranno cercarsi un nuovo fornitore.
Da una breve ricerca in internet, si nota come Eviva aveva in fornitura, fra l’altro, una Confindustria del Nord Est, una del Centro Italia e più di una Confindustria del Nord Ovest, oltre ad altre realtà, come alcune CNA (Confederazioni Nazionali dell’Artigianato).
Il presidente di Adiconsum, Carl De Masi, ha dichiarato che si stima che gli utenti coinvolti siano tra 50 e 100 mila.
Nel frattempo continuano i problemi con Metaenergia: a fine ottobre 2018 Enel ha infatti risolto il contratto di trasporto con Metaenergia. Circa un anno fa la società aveva inviato ad alcuni clienti una missiva avente ad oggetto la risoluzione della fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, motivandola con lo stop ai reattori nucleari francesi e con la delibera dell’Autorità sulla valorizzazione transitoria degli sbilanciamenti.
Nei prossimi mesi potremmo avere ulteriori novità, anche su altri fornitori. In occasione dell’audizione alla X commissione della Camera sugli oneri di sistema, il presidente di Federconsumatori Perugia, Alessandro Petruzzi, ha infatti dichiarato che “Ci sono almeno 2 se non 4 società di vendita di medie dimensioni che stanno per portare i libri in tribunale”. Petruzzi ha spiegato che, parlando con i distributori sia di gas che di elettricità, alcuni operatori non stanno pagando il dovuto”.
Anche il sito Powernews, a fine novembre, parlava di squilibrio patrimoniale di numerosi trader citando anche Green Network, Icq, Plt e Roma Gas & Power.
È di questi ultimi giorni infine, la notizia che il trader 50 Hertz, fornitore con sede a Catania, ha subito la risoluzione del contratto, stavolta da parte di Terna, gestore che si occupa della trasmissione in alta e altissima tensione.
Questa questione evidenzia il problema dell’elevato numero di operatori nel mercato libero di energia e gas naturale in Italia (400 nel 2018) e pone l’esigenza di ridurne il numero e di introdurre criteri stringenti per il loro inserimento nell’Albo dei venditori, quali affidabilità e solvibilità attraverso fideiussioni bancarie/assicurative adeguate al volume di affari e alla fetta di mercato man mano acquisita.
Nessuna delle imprese seguite da PTE si è trovata in questa difficile situazione perché non sono stati stipulati contratti con i suddetti fornitori. Infatti, va sottolineato come PTE esegua una verifica di affidabilità dei fornitori tramite analisi delle visure camerali, sondaggi presso loro clienti in fornitura e con il monitoraggio di ogni notizia utile (riviste specializzate e non, rumors, ecc).
PTE ricerca le migliori condizioni (prezzo e condizioni accessorie) per i propri clienti solamente tra un elenco di fornitori precedentemente selezionati, fornendo quindi un importante valore aggiunto nella fase di trattativa, così che il cliente possa scegliere l’eventuale fornitore senza nessuna preoccupazione.
Per ricostruire con l’aiuto di tutti
Anche a Natale desideriamo dare il nostro sostegno per ripartire
La forte ondata di maltempo che ha colpito il Trentino ad inizio novembre di quest’anno ha provocato moltissimi danni e messo in ginocchio intere comunità. L’amministrazione provinciale ha promosso una campagna per la raccolta di risorse che saranno impiegate per contribuire a far ripartire il Trentino, dopo i disastri causati dal maltempo.
Durante il periodo Natalizio, Polo Tecnologico per l’Energia sostiene economicamente realtà di volontariato, ma per quest’anno, a fronte della particolare e tragica situazione, è stato deciso di contribuire alla raccolta fondi “Calamità Trentino 2018”. Alla pagina dedicata sul sito ufficiale della Provincia Autonoma di Trento, è possibile trovare tutte le informazioni utili per partecipare. Cittadini, imprese e associazioni di categoria possono contribuire con un versamento volontario sul conto corrente destinato.
Ci uniamo quindi a tutti coloro che hanno fatto sentire la loro vicinanza alle comunità colpite aderendo a questa iniziativa.
Auguriamo a Voi e alle Vostre famiglie Buone Feste!
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