Newsletter 6 – 2014
Fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche: incentivi in esaurimento
Il costo indicativo annuo raggiungerà la soglia massima prevista entro la prima metà del 2015
Nel comunicato del 6 ottobre 2014 il GSE informa che è stato aggiornato il Contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” che possono essere riconosciuti a tutti quegli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili ad eccezione di quelli fotovoltaici.
Il contatore dà conto degli oneri di incentivazione imputabili agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6 (quota rinnovabile), con i Certificati Verdi e con le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, agli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure d’asta ai sensi del D.M. 6/7/2012 e agli impianti i cui Soggetti Responsabili hanno presentato richiesta di ammissione agli incentivi del D.M. 6/7/2012 a seguito dell’entrata in esercizio.
L’aggiornamento del 31 agosto 2014 riporta un costo indicativo annuo pari a circa 5,403 miliardi di euro. Si tratta di un consistente balzo in avanti, a confronto del più contenuto incremento registrato al 31 luglio, pari a 5,052 miliardi, rispetto al valore registrato il 28 febbraio che era fermo a 5,037 miliardi.
Sulla base di questo andamento, è giustificabile prevedere che la soglia massima fissata a 5,8 miliardi, sia raggiunta entro la prima metà del 2015. E’ lecito supporre che dall’anno prossimo si esauriscano le risorse incentivanti destinate alla promozione delle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche a prescindere dal raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla manovra. Il GSE non conferma tali previsioni, ma la mancata smentita lascia spazio a qualche perplessità futura. Nell’incertezza è consigliabile stringere i tempi e finalizzare prima possibile eventuali investimenti previsti nel settore, per avere maggiori possibilità di accedere agli incentivi.
VIII edizione del Premio Comuni Virtuosi
Il 20 settembre, ad Agerola (NA), si è svolta la cerimonia di premiazione. Il comune vincitore beneficerà di un audit energetico gratuito effettuato dalla nostra società.
“Comuni Virtuosi” è un’associa-zione nazionale nata formalmente nel maggio del 2005 per iniziativa dei Comuni di Monsano (AN), Colorno (PR), Melpignano (LE) e Vezzano Ligure (SP). Spinti dalla necessità di condividere le proprie esperienze in campo ambientale, hanno deciso di creare una rete dedicata. Ad oggi l’Associazione, coordinata da Marco Boschini, conta 52 Comuni, ma sappiamo che in Italia ci sono molte altre realtà che si impegnano quotidianamente nella tematica ambientale.
Lo statuto dell’Associazione recita: “I Comuni che aderiscono all’Associazione ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità, sia possibile e tale opportunità la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana.”
Il principale obiettivo dell’Associazione è quello di “ridurre l’impronta ecologica delle macchine amministrative”, agendo in particolare su cinque tematiche principali, inserite nel Premio nazionale “Comuni a 5 stelle”: gestione del territorio, impronta ecologica della macchina comunale, rifiuti, mobilità sostenibile, nuovi stili di vita.
Il Premio dell’Associazione mira a riconoscere gli enti che si distinguono nel campo della sostenibilità ambientale, ovvero enti che abbiano intrapreso azioni politiche mirate alla sensibilizzazione e al sostegno di “buone pratiche locali”.
Fino all’anno scorso, l’iniziativa Comuni Virtuosi si collocava nel contesto delle pubbliche amministrazioni locali, di taglia medio piccola. La partecipazione quest’anno è stata particolarmente elevata, con ben otto capoluoghi di provincia: Bologna, Forlì, Messina, Milano, Parma, Ravenna, Trento e Verona.
La giuria, composta da docenti universitari, studiosi e giornalisti ha premiato quest’anno il Comune di Frattaminore, situato in provincia di Napoli. Per la categoria “gestione del territorio” ha vinto il Comune di Rivalta (TO), per “impronta ecologica” il Comune di Casteldidone (CR), per i “rifiuti” vittoria ex- equo dei Comuni di Trento e Zero Branco (TV), per “mobilità sostenibile” il Comune di Saronno (VA) e per “nuovi stili di vita” il Comune di Este (PD).
Rispetto alle edizioni precedenti, quest’anno ogni cittadino aveva la possibilità di candidare il proprio comune per partecipare al premio: sicuramente un segnale importante di cittadinanza attiva e attenta alle iniziative di sostenibilità ambientale. Pochi giorni dopo la premiazione dei Comuni Virtuosi, si è svolta a New York la cerimonia di premiazione del City Climate Leadership Award, che premia i migliori progetti delle metropoli mondiali in dieci categorie ambientali (trasporti, rifiuti, energia verde, ecc.). Quest’anno, un undicesimo premio è andato al progetto che è stato più votato dal pubblico.
Contestualmente, è stato lanciato su Twitter un dibattito su come le città possano affrontare il cambiamento climatico: su questa tematica tutti possono dire la loro opinione semplicemente utilizzando l’hashtag #CitiesChat.
Ormai è chiaro che le iniziative che mirano alla sensibilizzazione e al coinvolgimento del pubblico sulle tematiche ambientali sono tante e stanno raggiungendo sempre più persone. Il settore lascia quindi spazio alla nascita di molte attività, anche a livello imprenditoriale, spinte dalla forte sensibilizzazione e visibilità mediatica. Adesso sta a noi cogliere tutte le occasioni ed agire concretamente per contrastare il cambiamento climatico.
Il decreto 102/2014 sull’efficienza energetica
Pubbliche Amministrazioni, grandi imprese energivore ma anche privati e condomini sono soggetti a questo decreto: ecco tutte le novità.
Il 19 luglio 2014 è entrato in vigore il Decreto Legislativo n.102 del 4 luglio 2014 di “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE”.
Il Decreto Legge 102/2014, in attuazione della direttiva 2012/27/UE e in conformità alla legge 96/2013, definisce un insieme di azioni atte a migliorare l’efficienza energetica, in tutti i settori utili al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico al 2020 pari a una riduzione di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep) dei consumi di energia primaria, conteggiati a partire dal 2010.
Miglioramento della prestazione energetica degli immobili della Pubblica Amministrazione (art. 5)
A partire dal 2014 e fino al 2020 saranno realizzati interventi di riqualificazione energetica su almeno il 3% annuo della superficie coperta utile climatizzata degli immobili della pubblica amministrazione centrale o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04 Mtep. Le Regioni e gli enti locali dovranno concorrere al raggiungimento dell’obiettivo nazionale attraverso l’approvazione:
a) di obiettivi e azioni specifici di risparmio energetico e di efficienza energetica;
b) di provvedimenti volti a favorire l’introduzione di un sistema di gestione dell’energia, comprese le diagnosi energetiche, il ricorso alle ESCO e ai contratti di rendimento energetico (EPC).
Acquisti delle Pubbliche amministrazioni centrali (art. 6)
Nei contratti di acquisto di prodotti e servizi o di nuova locazione di immobili oltre che negli appalti di fornitura in regime di locazione finanziaria, le Pubbliche amministrazioni centrali dovranno rispettare i requisiti minimi di efficienza energetica che saranno inclusi tra i criteri di valutazione delle offerte. Il bando di gara obbligherà i fornitori del servizio ad utilizzare prodotti conformi ai requisiti minimi dimostrabili. Tale obbligo si considera assolto qualora l’acquisto di prodotti, servizi ed immobili rispetti almeno i “Criteri ambientali minimi (CAM)” per le pertinenti categorie di prodotti indicate al punto 3.6 del “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”.
Tutte le amministrazioni pubbliche e quindi anche le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano, gli Enti Locali dovranno adeguare i propri ordinamenti al fine di rispettare i requisiti minimi di efficienza energetica.
Diagnosi energetiche e sistemi di gestione dell’energia (art.8)
Le grandi imprese e le imprese energivore, sono tenute ad eseguire una diagnosi energetica nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni, pena una sanzione amministrativa.
Tale obbligo non si applica alle grandi imprese che hanno adottato sistemi di gestione conformi EMAS e alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001, a condizione che il sistema di gestione in questione includa un audit energetico.
Le diagnosi dovranno essere condotte da società di servizi energetici (SSE), esperti in gestione dell’energia (EGE) o auditor energetici. Decorsi 24 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, le diagnosi energetiche saranno eseguite solo da soggetti certificati secondo le norme UNI CEI 11352 (ESCO), UNI CEI 11339 (EGE) o da auditor energetici certificati secondo norme tecniche da elaborarsi.
La diagnosi dovrà valutare anche la fattibilità tecnica, la convenienza economica e il beneficio ambientale, derivante dall’utilizzo del calore cogenerato o dal collegamento alla rete locale di teleriscaldamento eventualmente presenti nei pressi dell’impresa.
L’Enea costituirà una banca dati delle imprese soggette a diagnosi energetica ed eseguirà controlli a campione con possibilità di verifiche in situ. Le diagnosi svolte da auditor interni all’impresa saranno tutte verificate dall’Enea.
Misurazione e fatturazione dei consumi energetici (art.9)
Negli edifici con sistemi centralizzati di riscaldamento, di raffreddamento o di fornitura di acqua calda (incluse le reti di teleriscaldamento) viene resa obbligatoria la contabilizzazione dei consumi individuali e la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi di ciascuna utenza.
Entro il 31 dicembre 2016 le imprese di fornitura del servizio sono obbligate ad installare un contatore individuale per misurare l’effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità immobiliare. L’installazione del contatore deve risultare tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali. In caso contrario si ricorre all’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun radiatore posto all’interno delle unità immobiliari, secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 834.
Il cliente finale può affidare la gestione del servizio di termoregolazione e contabilizzazione del calore ad altro operatore diverso dall’impresa di fornitura. Nei condomini, le spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento e acqua calda sanitaria degli appartamenti, vanno suddivise in funzione degli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e dei costi generali per la manutenzione dell’impianto, secondo quanto previsto dalla norma tecnica UNI 10200 e s.m.i..
Disponibilità di regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione (art.12)
Decorsi 24 mesi dall’entrata in vigore del decreto, le ESCO e gli EGE potranno partecipare al meccanismo dei certificati bianchi solo se saranno certificati secondo, rispettivamente, le norme UNI CEI 11352 e UNI CEI 11339.
Entro il 31 dicembre 2014 l’Enea costituirà nel proprio sito web i seguenti elenchi a cui iscriversi:
a) ESCO certificate UNI CEI 11352;
b) esperti in Gestione dell’Energia certificati secondo la UNI CEI 11339;
c) organizzazioni certificate ISO 50001;
d) auditor energetici certificati ai sensi delle norme di cui al comma 3 del presente articolo.
Servizi energetici ed altre misure per promuovere l’efficienza energetica (art. 14)
I nuovi edifici che conseguiranno una riduzione certificata di almeno il 20% dell’indice di prestazione energetica previsto dal D.L. 192/2005 e s.m.i., beneficeranno di un bonus cubatura: lo spessore degli elementi edilizi (murature e solai) che racchiudono il volume riscaldato, eccedente i 30 cm e fino ad un massimo di ulteriori 30 cm per tutte le strutture e fino ad un massimo di 15 cm per quelli orizzontali intermedi, non sono considerati nei computi per la determinazione dei volumi, delle altezze, delle superfici e nei rapporti di copertura.
Anche gli edifici esistenti oggetto d’interventi di riqualificazione energetica che conseguiranno una riduzione certificata di almeno il 10% dei limiti di trasmittanza previsti dal D.L. 192/2005 e s.m.i. delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori ed inferiori, possono beneficiare di un bonus cubatura nella misura massima di 25 cm per il maggiore spessore delle pareti verticali esterne e di 30 cm per il maggior spessore degli elementi di copertura. Nel rispetto dei predetti limiti è permesso derogare in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà, alle distanze minime di protezione del nastro stradale e ferroviario, nonché alle altezze massime degli edifici. Le deroghe vanno esercitate nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile.
Fondo nazionale per l’efficienza energetica (art. 15)
Viene istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il “Fondo nazionale per l’efficienza energetica“, di natura rotativa, destinato a sostenere il finanziamento di interventi di efficienza energetica, realizzati anche attraverso le ESCO, il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato, società di progetto o di scopo, mediante due sezioni destinate rispettivamente a:
a) concessione di garanzie;
b) erogazione di finanziamenti, direttamente o attraverso banche e intermediari finanziari, inclusa la Banca Europea degli Investimenti, anche mediante la sottoscrizione di quote di fondi comuni di investimento.
Il fondo, che potrà raggiungere una dotazione finanziaria di oltre 75 milioni di euro all’anno, garantisce e/o finanzia:
a) interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione;
b) realizzazione di reti per il teleriscaldamento e per il teleraffrescamento;
c) efficienza energetica dei servizi e infrastrutture pubbliche, compresa l’illuminazione pubblica;
d) efficientamento energetico di interi edifici destinati ad uso residenziale, compresa l’edilizia popolare;
e) efficienza energetica e riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi.
Avviati alcuni progetti di miglioramento su impianti idroelettrici
Polo Tecnologico per l’Energia si sta occupando di due interventi di manutenzione su impianti idroelettrici: ecco i dettagli.
Il primo intervento è sul Rio Algone, situato nella parte sud-orientale del bellissimo Parco Naturale Adamello Brenta, in Val d’Algone. L’intervento in esame consiste nella sostituzione della vecchia griglia di captazione con una nuova ad effetto Coanda; contestualmente, il gruppo di lavoro si sta prendendo carico della rimodellazione della briglia, del rifacimento della scala di risalita pesci e della sostituzione del tratto di tubazione compreso tra briglia e vasca di carico collegata all’impianto idroelettrico dell’azienda Onorati (realizzato nel periodo 2012 – 2013 dalla nostra società).
In aggiunta, l’intervento prevede l’ammodernamento della vasca di carico con rimozione dello sgrigliatore esistente e costruzione di un nuovo dissabbiatore.
Il secondo intervento invece, viene effettuato sull’impianto idroelettrico sul Rio Santa Barbara di proprietà dell’Hotel Castel Lodron. I lavori prevedono la sostituzione della vecchia griglia di captazione con una ad effetto Coanda e la rimodellazione della briglia con il rifacimento parziale del tratto di tubazione compreso tra briglia e vasca di carico.
Agevolazioni per le imprese energivore
Dichiarazione alla CCSE entro il 31 ottobre 2014: alcune indicazioni per ottenere le agevolazioni.
Tali agevolazioni, in linea con la politica comunitaria, sono state introdotte con decreto ministeriale del 5 aprile 2013 dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e prevedono la riduzione del versamento degli oneri di sistema elettrico gravanti sulle forniture di energia. I beneficiari sono le imprese che, con riferimento all’anno 2013, hanno soddisfatti tutti e tre i seguenti requisiti:
• Sono attività manifatturiere con codice ATECO 2007 da 10.xx.xx a 33.xx.xx.
• Hanno utilizzato per lo svolgimento della propria attività almeno 2.400.000 kWh annui.
• Hanno il rapporto tra il costo del quantitativo di energia elettrica utilizzata rispetto il fatturato dell’anno uguale o superiore al 2%.
Le imprese che già lo scorso anno si sono registrate sul sito della Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico – CCSE in occasione della formazione del primo elenco, possono accedere al sistema telematico con la Username (P. Iva) e Password in loro possesso dal 1° settembre al 31 ottobre 2014.
Le altre imprese dovranno accreditarsi cliccando sul tasto “Nuova registrazione” e seguendo le istruzioni del manuale utente presente sul sito della CCSE. Le imprese energivore non saranno tenute, per l’anno 2015, al pagamento della componente AE (attualmente pari a 3,89 €/MWh per le imprese in media tensione) e riceveranno un incentivo pari a una percentuale di sconto sugli oneri di sistema a seconda del rapporto tra il costo del quantitativo di energia elettrica utilizzata rispetto il fatturato (Indice di intensità Energetica – IIE), secondo le seguenti indicazioni:
• valore IIE tra 2% e 6%: – 15% degli oneri di sistema elettrico
• valore IIE tra 6% e 10%: – 30% degli oneri
• valore IIE tra 10% e 15%: – 45% degli oneri
• valore IIE superiore al 15%: – 60% degli oneri
Ricordiamo che quest’anno la prima impresa a ricevere l’anticipo da parte della CCSE è stato un cliente del Polo Tecnologico per l’Energia e confermiamo la nostra disponibilità per assistere le aziende interessate.
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