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Nuove direttive europee su rinnovabili ed efficienza energetica

Approvate dal Parlamento Europeo le direttive in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica

 

Il 13 novembre 2018, l’assemblea plenaria del Parlamento Europeo ha approvato le direttive che prescrivono gli obiettivi vincolanti al 2030 per le fonti rinnovabili fissato al 32% e per l’efficienza energetica fissato al 32,5%. Entrambi gli obiettivi sono passibili di revisione al rialzo entro il 2023. È stata inoltre approvata la proposta di direttiva sulla Governance dell’energia che, tra l’altro, chiede ad ogni Stato membro di preparare un piano nazionale per l’energia e il clima per il periodo dal 2021 al 2030.

Manca solo l’ultimo passaggio al Consiglio Ue per l’approvazione formale delle direttive e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Le direttive proseguono il cammino verso il nuovo sistema energetico europeo tracciato dal Pacchetto energia pulita per tutti gli europei, presentato dalla Commissione europea nel 2016 e pensato per dare ai consumatori europei energia sicura, sostenibile, competitiva e a prezzi accessibili, aumentando i posti di lavoro e riducendo le importazioni.

In particolare, la direttiva rinnovabili, che regolamenterà lo sviluppo del settore dal 2020 al 2030, elimina quegli ostacoli che hanno bloccato lo sviluppo della generazione distribuita di energia rinnovabile, stabilendo i diritti dei piccoli produttori e delle comunità per l’energia di autoprodursi l’energia liberandosi cosi dal vincolo energetico verso i grandi produttori.

La direttiva infatti riconosce:

 

• il diritto di tutti i cittadini ad associarsi per formare una comunità locale dell’energia;

• il diritto dei singoli e delle comunità ad autoprodurreimmagazzinareautoconsumare energia da fonti rinnovabili e vendere quella in eccesso ad un prezzo pari almeno al valore di mercato, con la possibilità che la remunerazione sia più alta per tener conto del valore aggiunto che i piccoli produttori offrono alla società e all’ambiente;

• il diritto dei soci delle comunità per l’energia di scambiarsi l’energia rinnovabile;

• il principio-base secondo il quale l’autoconsumo non è soggetto ad oneri. Gli oneri potranno essere imposti dagli Stati UE solo a ben precise condizioni.

 

In questo modo, entro il 2030 i cittadini europei potrebbero soddisfare da soli il 19% della domanda di elettricità dell’UE, e il 45% entro il 2050.

I nuovi obiettivi UE, sebbene più virtuosi delle precedenti direttive, sembrano tuttavia insufficienti per arginare gli effetti del riscaldamento globale. Secondo l’ultimo rapporto IPCC, entro il 2030 sarà necessario diminuire del 40% le emissioni di gas serra derivanti dall’uso di combustibili fossili altrimenti il riscaldamento globale supererà la soglia critica dei due gradi con serie conseguenze su ambiente e clima incidendo inoltre sul tessuto socio-economico dei vari Paesi.