Teleriscaldamento di Bolzano: quando l’ingegneria incontra l’arte
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Teleriscaldamento di Bolzano: quando l’ingegneria incontra l’arte
Un serbatoio di accumulo di oltre 40 metri d’altezza che renderà la città di Bolzano ancora più bella e illuminata
Si stanno ultimando i lavori di realizzazione del nuovo serbatoio di accumulo a servizio del teleriscaldamento di Bolzano (vedi articolo) e lo scorso mese è stato sbloccato anche il secondo intervento importante per quest’opera. Perché di opera si tratta: sia dal punto di vista ingegneristico, che architettonico. Il secondo intervento riguarda il mascheramento dell’intero serbatoio, trasformandolo nella scultura d’arte contemporanea più grande d’Europa. Polo Tecnologico per l’Energia ha curato la progettazione esecutiva ed ora sta seguendo la direzione lavori di costruzione del serbatoio d’accumulo e a breve anche del mascheramento.
Secondo quanto previsto dal progetto, l’impianto di illuminazione sarà composto da un quadro generale, situato ai piedi del serbatoio, da cui si dirameranno 3 dorsali principali di alimentazione. Lungo le dorsali saranno connessi i quadri con le apparecchiature di controllo e comando dei corpi illuminanti.
I 220 corpi illuminanti saranno degli elementi tubolari, lunghi circa 2 metri, con una potenza di circa 20W l’uno. Le lampade saranno fissate internamente, sulle strutture di controvento, ma al contrario di come si possa immaginare, la luce sarà proiettata internamente verso il serbatoio, che a sua volta la rifletterà all’esterno. I corpi illuminanti a LED RGB potranno generare qualsiasi combinazione di colore. Inoltre, saranno controllati separatamente, permettendo infinite configurazioni artistiche e giochi di luce sia fissi che dinamici.
Di seguito alcune foto del render grafico realizzato dai vincitori.
Per approfondire l’argomento si rimanda all’articolo pubblicato sul quotidiano Alto Adige. II vincitore del concorso di idee per la valorizzazione architettonica del serbatoio di accumulo termico della centrale di teleriscaldamento di Bolzano è stato lo studio Museum39 in collaborazione con l’architetto Valentina Bonato, e l’artista Julia Bornefeld. Sul sito dell’architetto Bonato e di Museum39 sono presentate le scelte architettoniche ed artistiche adottate.